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Comprendere l’imposta sugli utili delle filiali: implicazioni per le imprese straniere negli Stati Uniti e in Europa

Man mano che il mondo diventa sempre più interconnesso, le imprese straniere investono sempre più spesso negli Stati Uniti per espandere le loro attività e aumentare i profitti. Tuttavia, investire negli Stati Uniti significa anche dover affrontare un sistema fiscale complesso, tra cui l’imposta sugli utili delle filiali. In questo articolo vedremo di cosa si tratta, come funziona e le sue implicazioni per le imprese straniere che operano negli Stati Uniti e in Europa.

L’imposta sugli utili delle filiali è stata introdotta nel 1986 per creare condizioni di parità tra le imprese straniere operanti negli Stati Uniti e le loro controparti statunitensi. Prima della sua entrata in vigore, le imprese straniere potevano evitare l’imposta statunitense a livello societario sugli utili aziendali di provenienza statunitense operando attraverso una filiale piuttosto che una società sussidiaria di una impresa estera. L’imposta sugli utili delle filiali, pertanto, garantisce che le imprese straniere che gestiscono una filiale negli Stati Uniti siano soggette a obblighi fiscali simili a quelli delle imprese con sede negli Stati Uniti.

Sebbene il concetto di imposta sugli utili delle filiali possa sembrare semplice, il calcolo e l’applicazione dell’imposta sono piuttosto complessi. Questo articolo mira a fornire una panoramica completa dell’imposta sugli utili delle filiali, compreso il suo calcolo, il modo in cui differisce dalle altre imposte applicate alle imprese straniere negli Stati Uniti e le sue implicazioni per le imprese straniere che intendono investire negli Stati Uniti.

In questo articolo, tratteremo i seguenti argomenti:

  • Il calcolo e l’applicazione dell’imposta sugli utili delle filiali

  • La ritenuta alla fonte sugli interessi della filiale e l’imposta sugli interessi in eccesso

  • La tassazione dei redditi non commerciali o di investimento di provenienza statunitense

  • La tassazione degli utili o delle perdite derivanti dalla cessione dei patrimoni immobiliari negli Stati Uniti

Per la fine di questo articolo, i lettori avranno una conoscenza approfondita dell’imposta sugli utili delle filiali e le sue implicazioni per le imprese straniere che operano negli Stati Uniti e in Europa. Sia che si è un investitore straniero che cerca di espandere la propria attività negli Stati Uniti o un professionista fiscale che vuole consigliare i propri clienti, questo articolo fornirà le conoscenze e gli approfondimenti necessari per navigare nel complesso mondo della fiscalità internazionale.

La base per la tassazione degli utili delle imprese straniere negli Stati Uniti

La base per la tassazione degli utili delle imprese straniere negli Stati Uniti è radicata nel sistema fiscale del Paese. Gli Stati Uniti tassano il reddito globale dei propri cittadini e residenti, ossia le tasse si applicano a qualsiasi reddito proveniente dagli Stati Uniti o dall’estero. Tuttavia, gli Stati Uniti tassano anche le imprese straniere che generano reddito nel Paese.

Il principio alla base della tassazione degli utili delle imprese straniere è quello di garantire che le imprese statunitensi non siano svantaggiate nella competizione con le imprese straniere operanti negli Stati Uniti. Ciò si ottiene applicando alle imprese straniere imposte sugli utili guadagnati negli Stati Uniti, proprio come per le imprese domestiche. Il sistema di tassazione statunitense mira, inoltre, anche a prevenire l’elusione delle tasse da parte delle imprese che spostano i loro profitti verso Paesi a bassa tassazione.

Gli Stati Uniti tassano gli utili delle imprese straniere tramite il sistema di tassazione noto come “tassazione basata sulla provenienza”. Ciò significa che il Paese in cui è stato percepito il reddito ha il diritto di applicare delle imposte. In pratica, ciò implica che se una impresa straniera guadagna negli Stati Uniti, essa sarà soggetta alla tassazione statunitense. Tuttavia, se una impresa statunitense guadagna in un Paese estero, sarà soggetta al sistema di tassazione di quel Paese.

Ci sono anche altri motivi per cui gli Stati Uniti tassano gli utili di un’impresa straniera. Ad esempio, ciò aiuta a finanziare il governo del Paese e a mantenere la sua infrastruttura, i suoi sistemi educativi e sanitari. Il gettito fiscale consente inoltre al governo di fornire servizi e programmi sociali a beneficio dei suoi cittadini.

Inoltre, la tassazione degli utili delle imprese straniere può aiutare anche a promuovere la crescita e lo sviluppo economico. Tassando le imprese straniere operanti negli Stati Uniti, il governo può generare entrate che possono essere utilizzate per creare posti di lavoro, migliorare le infrastrutture e investire in programmi educativi e di formazione. Questo, a sua volta, può creare un’economia più vivace e dinamica, con maggiori opportunità sia per le imprese che per le singole persone.

La base per la tassazione degli utili delle imprese straniere negli Stati Uniti è quella di garantire che il sistema fiscale del Paese sia corretto, equo ed efficiente. Mira difatti a promuovere la crescita economica, incoraggiare gli investimenti esteri e mantenere condizioni di parità per tutte le imprese operanti negli Stati Uniti, indipendentemente dal loro Paese di origine.

L’imposta sugli utili delle filiali

L’imposta degli utili sulle filiali è calcolata sulla base dell’importo equivalente al dividendo di una impresa straniera per l’anno fiscale di riferimento. Questo importo stima gli utili e i profitti che una filiale statunitense trasferisce al suo ufficio interno estero durante l’anno. L’imposta è pari al 30% dell’importo equivalente ai dividendi, fatte salve le agevolazioni fiscali.

Prima dell’entrata in vigore dell’imposta sugli utili delle filiali nel 1986, le imprese straniere potevano evitare l’imposta societaria statunitense sui profitti aziendali con provenienza statunitense operando negli Stati Uniti tramite una filiale piuttosto che una società sussidiaria dell’impresa straniera. Oggigiorno, questa imposta garantisce che le imprese straniere vengano trattate come le imprese con sede negli Stati Uniti.

Gli investitori stranieri che intendono investire negli Stati Uniti attraverso una struttura societaria devono prendere in considerazione l’imposta sugli utili delle filiali e pianificare di conseguenza. Questa imposta viene applicata sulle imprese straniere operanti tramite una filiale negli Stati Uniti per garantire che paghino la loro giusta quota di imposte sugli utili generati negli Stati Uniti.

La ritenuta alla fonte sugli interessi della filiale

Oltre all’imposta sugli utili delle filiali, le imprese straniere operanti negli Stati Uniti possono essere soggette alla ritenuta alla fonte sugli interessi delle filiali. Questa imposta è pensata per riqualificare i pagamenti degli interessi effettuati da una filiale statunitense come reddito di provenienza statunitense, assoggettandola a una ritenuta del 30%.

Anche gli stranieri non residenti e le imprese straniere che generano un reddito da fonti all’interno degli Stati Uniti possono essere soggetti all’imposta sugli interessi in eccesso. Questa imposta si applica a tutti gli interessi passivi detraibili dal reddito imponibile statunitense di una impresa straniera. Le imprese straniere sono soggette a una ritenuta del 30% per gli interessi in eccesso.

Se si percepiscono redditi non commerciali o di investimento provenienti dagli Stati Uniti, si può essere soggetti a una ritenuta d’imposta fissa del 30%. Questo tipo di reddito include interessi, dividendi, affitti, diritti d’autore, stipendi, salari, premi, rendite e altre forme di compensazione.

Tuttavia, la ritenuta non è richiesta per alcun reddito di provenienza statunitense connesso all’esercizio di un’attività commerciale o imprenditoriale statunitense. I redditi effettivamente connessi derivanti da beni utilizzati o detenuti per l’uso nella conduzione di un’attività commerciale o imprenditoriale statunitense, sono esenti dalla ritenuta alla fonte ma soggetti alle imposte statunitensi alle normali aliquote graduali.

Inoltre, gli utili o le perdite realizzati dalle imprese straniere o da individui stranieri non residenti da qualsiasi vendita, scambio o altra cessione di un patrimonio immobiliare statunitense sono tassati allo stesso modo dei redditi effettivamente connessi alla conduzione di un’attività commerciale o imprenditoriale negli Stati Uniti.

Il FIRPTA: un’altra imposta sul reddito di provenienza statunitense percepito dalle persone straniere

La Legge sulle Imposte sugli Investimenti Esteri sulle Proprietà Immobiliari del 1980 (FIRPTA) garantisce che le imprese o gli individui stranieri non residenti siano soggetti allo stesso trattamento fiscale degli investitori nazionali nel settore immobiliare statunitense.

Uno degli aspetti chiave del FIRPTA è che i guadagni derivanti dalla vendita di patrimoni immobiliari statunitensi siano soggetti ad aliquote fiscali graduali, proprio come per i cittadini e le imprese statunitensi. Ciò significa che gli investitori stranieri possono aspettarsi di pagare le stesse imposte sui loro patrimoni immobiliari delle loro controparti domestiche.

D’altra parte, le perdite subite dalla vendita di patrimoni immobiliari statunitensi possono essere detratte dal reddito effettivamente connesso. Questo può fornire un certo sollievo agli investitori stranieri che subiscono perdite sui loro investimenti immobiliari negli Stati Uniti.

Un altro aspetto importante del FIRPTA è la definizione di società di partecipazione immobiliare statunitense. Una società nazionale è considerata una società di partecipazione immobiliare statunitense se il valore equo di mercato dei suoi patrimoni immobiliari statunitensi è pari o superiore al 50% del valore equo di mercato netto della somma dei patrimoni della società. Ciò significa che gli investitori stranieri dovrebbero essere consapevoli della struttura proprietaria della società statunitense in cui stanno pensando di investire, in quanto ciò potrebbe influire sulla loro responsabilità fiscale ai sensi del FIRPTA.

Infine, è importante notare che l’acquirente di un patrimonio immobiliare statunitense è soggetto alla detrazione e alla trattenuta di un’imposta pari al 15% dell’importo realizzato dalla cessione per garantire la riscossione dell’imposta FIRPTA. Ciò significa che gli investitori stranieri dovrebbero essere pronti a far trattenere una parte dei loro proventi di vendita per le tasse e pianificare di conseguenza.

PenSIERI FINALI

L’imposta sugli utili delle filiali è una delle numerose imposte che le persone straniere devono prendere in considerazione qualora volessero investire negli Stati Uniti attraverso una struttura societaria. Comprendere le implicazioni fiscali è fondamentale per gli investitori stranieri, così che possano prendere decisioni di investimento informate ed evitare oneri fiscali imprevisti. Pertanto, è essenziale rivolgersi a professionisti del settore fiscale che conoscano le complesse leggi e regolamenti fiscali statunitensi. In questo modo, gli investitori stranieri possono massimizzare i loro rendimenti e ridurre al minimo i loro obblighi fiscali nel rispetto delle leggi fiscali statunitensi.

Giulia Iacobelli