L’Italia sarà tra i maggiori beneficiari del patto commerciale tra EU e US
L’Italia sarà uno dei paesi che beneficerà maggiormente del nuovo accordo commerciale tra EU e US chiamato TTIP Transatlantic Trade and Investment Partnership – Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti.
Il TTIP è un accordo commerciale in cui l’Italia sarà il potenziale maggior beneficiario, dice Pascal Lamy, ex direttore generale della WTO World Trade Organization.
L’Italia è il terzo maggior esportatore in Europa (dopo Germania e Francia) per questo trarrebbe grossi vantaggi da un trattato di libero scambio che unirebbe ulteriormente le più grandi economie mondiali.
In Italia, sarebbero soprattutto le piccole e medie imprese a godere dei benefici, specialmente quelle che operano in settori, come il tessile, con una grande richiesta oltreoceano e poche differenze normative tra le due regioni economiche.
“Se osserviamo i numeri, i sistemi di produzione e la composizione del settore export italiano, in particolare tra le piccole e medie imprese, queste sono ottime notizie”, ha detto Lamy in occasione dell’East Forum Conference tenuto a Roma.
Colmare le lacune tra le limitazioni normative tra Europa e Stati Uniti rimane un obiettivo primario ma è alla base della controversia. La diminuzione di barriere non tariffarie è una buona cosa per l’economia mondiale e stime della commissione europea dicono che l’80% dell’impatto dello 0,5% che avrà il trattato sul prodotto interno lordo è dovuto alla diminuzione di queste restrizioni.
I sostenitori europei del trattato hanno affermato che l’accordo, come succede con quasi tutti i trattati di libero scambio, creerà nuovi posti di lavoro e ridurrà il costo della vita. Allo stesso tempo, gli oppositori ribattono che si tratta di una minaccia ai servizi pubblici e favorisce le grosse società.
“La solita storia della creazione di nuovi posto di lavoro non funziona più”, dice Lamy. Infatti il vecchio tipo di accordi commerciali non funziona più nell’economia globale attuale, più moderna e più aperta. Questa è una delle ragioni per cui il TTIP è focalizzato più sul facilitare gli scambi, che sulla rimozione dei dazi doganali.
“L’Italia è certamente una nazione che si focalizza sull’export” ha detto Paolo Gentiloni (allora Ministro degli Esteri). Nel 2014 questo era chiaramente evidente con l’Italia che aveva le esportazioni al 24,3% del PIL rispetto alla Francia col 20% e al Giappone col 15%. “Siamo una nazione aperta, che punta al commercio, dialogo e interazione culturale, questa caratteristica è riconosciuta in quasi tutto il mondo.”
Tratto dall’articolo di Angela Giuffrida apparso su The Local.